Laurentino: un quartiere, dove sono stati necessari 30 anni per completare le operazioni di Esproprio dei terreni destinati all’edilizia convenzionata.
Ancora oggi non vengono mai ricercate le responsabilità delle precedenti Amministrazioni Comunali, con la conseguente dimostrazione che i burocrati comunali hanno sempre avuto la meglio rappresentando l’esempio di una pessima gestione del Piano di Zona 38.
Il Sindaco Marino ed il Presidente Santoro, si erano impegnati a ricercare nella massima trasparenza ed equità sociale una soluzione concordata e condivisa per risolvere l’annoso problema del Conguaglio sul diritto di Superficie relativo alle spese relative di esproprio dei terreni degli originari proprietari . Siamo in attesa di fatti concreti .
Invano i cittadini hanno cercato di far comprendere alle Giunte che si sono succedute, all'Amministrazione Comunale ed ai suoi burocrati l’infondatezza di quanto richiesto rilevando una sovrastima dei costi per il Conguaglio e una sopravvalutazione del prezzo di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà.
Ma anche l'attuale Amministrazione sembra agire in totale continuità con le precedenti.
Ma dall'inizio delle operazioni di esproprio (1972) alla loro conclusione (vedi determina dirigenziale n°84 del 2002), sono passati trenta anni !
Ed é proprio la durata trentennale delle procedure di esproprio (sei volte oltre i termini di legge e comunque non prevista dalle convenzioni precedentemente stipulate) che ha determinato l'enorme lievitazione degli indennizzi, da un lato perché dopo il 1980 sonno sopraggiunte sostanziali modificazioni delle disposizioni in materia di esproprio, dall'altro perché, superati i limiti temporali di legge, alcuni proprietari hanno fatto opposizione e hanno ottenuto ragione in sede di giudizio, ove sono stati riconosciuti gli errori dell'Amministrazione con risarcimenti superiori non solo ai prezzi agricoli delle norme ante 1980, ma anche di gran lunga superiori ai prezzi di mercato dell'epoca.
Valga per tutti l'esempio del caso di Torlonia Alessandro al quale viene riconosciuta nel 2002 un'indennità di 24.205.600 euro! Su un totale di 40.766.550 euro dell’intero PdZ.
I ritardi, le insufficienze e gli errori dell'Amministrazione non possono essere trasferiti sui cittadini, del tutto estranei alle procedure di esproprio ed impossibilitati a difendersi in qualunque modo.
Altro capitolo riguarda le Convenzioni relative alla concessione dei terreni registrate dai vari notai a firma del Sindaco o dagli Assessori di turno e dagli assegnatari che prevedevano la clausola che l’importo era a saldo e che nessun conguaglio in più o in meno sarebbe stato richiesto ai Cittadini. Ora ci vengono a dire che tali atti sono illegittimi: molto bene gli Amministratori di allora hanno sbagliato ed a farne le spese sono i Cittadini.
La gestione dell’intera vicenda era stata affidata prima a Gemma per un compenso del 22 % sulle riscossioni ed ora a Risorse per Roma, che persevera nel commettere errori su errori. Va infatti ricordato che le richiesta di pagamento dei Conguagli non è stata notificata a tutti i proprietari nei tempi previsti, ivi compresi gli esercizi commerciali, pertanto il Comune di Roma, per sua esclusiva responsabilità, non potrà più pretendere il conguaglio da molti cittadini e da molti esercizi commerciali del Laurentino in quanto è sopraggiunta la prescrizione decennale, determinando anche una evidente disuguaglianza fra chi é prescritto e chi non é prescritto, eludendo così la missione dell'ente locale di parità di trattamento.
Infine in questi giorni sono pervenute nuove lettere che, risultano essere arroganti, conteggiando gli interessi dal 2005 al 2015 pur essendo ancora in atto la sospensiva dell’Assessore Giancarlo D’Alessandro, (vedi lettera prot. 505 del 23/3/2006) e di alcune sentenze del TAR. Inoltre le stesse lettere risultano confuse e contraddittorie, ad esempio: doppie richieste per un'unica famiglia (al contrario di come fatto in passato) e richieste a persone trasferite e/o decedute (ma come lavorano al Dipartimento IX ed a Risorse per Roma !!!!!!!!).
Si sta cercando di terrorizzare i cittadini per spingerli a pagare?
Una ulteriore considerazione riguarda il fatto che il Piano di Zona ha subito notevoli trasformazioni: aree originariamente destinate a verde e servizi pubblici sono state trasformate in fondiario edificabile ceduto a terzi per attività private; a queste si aggiungono le aree destinate a servizi commerciali privati e le aree oggi destinate a funzioni pubbliche di livello generale (cittadino, regionale, nazionale), quali l'ex Asse attrezzato, parte della viabilità generale (nuova Laurentina) e le aree vincolate (Parco Archeologico e Parco Naturalistico) indisponibili per il quartiere.
Tutte queste aree, che rappresentano oltre il 40% della superficie del Piano, non possono essere addebitate ai residenti, ma agli attuali soggetti utilizzatori: quelle pubbliche in capo alla fiscalità generale e quelle private in capo ai soggetti privati utilizzatori.
Pertanto, ribadiamo ancora una volta che è del tutto inaccettabile il trasferimento ai cittadini di oneri aggiuntivi derivati da errori e/o decisioni sbagliate o improvvide dell'Amministrazione, confermiamo quanto riportato nella lettera inviata all’Assessore Caudo :
- riduzione sostanziale degli importi del conguaglio
- minimizzazione del costo di trasformazione,
- rateizzazione importi e stipula della trasformazione e degli atti dal Segretario
Tutto questo è possibile intraprendendo una strada che preveda un forte impegno ed una ferma volontà politica da parte dell’attuale Amministrazione facendo ricorso a quello stralcio delle aree impropriamente messe a carico dei cittadini del Laurentino – Fonte Ostiense, così come già proposto dal Consiglio di Quartiere Laurentino - Fonte Ostiense e facendo ricorso alle indicazioni legislative a tale scopo già predisposte dalla Regione Lazio, in analogia a quanto fatto in altre regioni.